Merigo: “Il Dalai Lama a Brescia? Pronti a fare i salti mortali per portarlo. Ma la richiesta deve essere condivisa”

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(a.t.) “Ben venga la richiesta di portare il Dalai Lama a Brescia, se arriva da tutta la città. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”. Così Gb Merigo, presidente della Tibet House Foundation Italy, commenta – volgendole al positivo – le polemiche del consiglio comunale di ieri e la proposta, arrivati dai banchi della maggioranza, di invitare Tenzin Gyatso nella Leonessa per conferirgli la cittadinanza onoraria. “Ci fa piacere”, spiega Merigo, “che anche la politica bresciana prenda posizione sul dramma del Tibet, ma non vogliamo strumentalizzazioni. In Tibet ci sono monaci che si danno fuoco ogni giorno e sono ben 17mila i bambini che sono stati costretti a rifugiarsi in India. Un problema come questo non può essere etichettato come di destra o di sinistra. E comunque”, continua, “il nodo centrale della questione non è quello della cittadinanza al Dalai Lama. Se c’è anche quel riconoscimento bene, ma nessuno di noi ha mai pensato di fare un sit in davanti a Palazzo Marino per protestare contro la recente decisione del consiglio comunale di Milano”.

Quanto poi alla possibilità che il Dalai Lama arrivi nella Leonessa, Merigo – unico bresciano ad essere stato ricevuto in udienza personale da “sua santità” – si dice pronto a collaborare con le istituzioni, ma non nasconde le difficoltà dell’iniziativa. “Innanzitutto”, spiega, “è necessario tenere conto dell’età di sua santità, che ha compiuto i 78 anni. In secondo luogo la macchina organizzativa da mettere in moto è imponente: bisogna muoversi almeno un anno prima, facendo da ponte con Ginevra (dove ha sede il Tibet Bureau, ndr), e servono risorse importanti. L’associazione che ho l’onore di presiedere”, chiarisce, “è quella che ha contatti più stretti con il governo tibetano in esilio e con il Dalai Lama. Siamo pronti a fare la nostra parte. Ma la premessa di tutto è che deve esserci la volontà concreta di andare in quella direzione. Inoltre la richiesta deve essere condivisa dalle istituzioni e dall’intero mondo politico, senza beghe. Se ci arriverà una richiesta concreta”, conclude Merigo, “farò i salti mortali per organizzare l’evento. Ma per ora”, chiosa, “nessuno ci ha contattati”.

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1 COMMENT

  1. Pur essendo di un’altra "parrocchia" apprezzo quanto detto dal sig. Merigo e proprio perchè traspare la convinzione e la massima serietà di ciò che fa gli consiglio di stare alla larga dai politicanti nostrani e dalla loro fame di notorietà.

  2. Infatti: nessuno li ha contattati. In compenso, grazie alla Compagnia delle Opere, una delegazione di imprese bresciane è in questi giorni in Cina per creare contatti e fare affari. Chissà se nei loro incontri con gli imprenditori cinesi parleranno dei diritti umani e del fatto che a Brescia qualche assessore (dopo quattro anni che amministra la città…) si è sevegliato e vuole dare la cittadinanza onoraria al Dalai Lama… Porteranno anche gli striscioni della Giovane Italia a Shangai?

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