Duecento nuovi olmi saranno piantati nel territorio di Erbusco in occasione della “festa dell’Albero” 2012 . Grazie al Lions Club le quadre di Chiari, ben 200 giovani alberi di olmo sono stati regalati all’amministrazione comunale franciacortina: saranno posti all’ingresso del Viale dell’Industria nei pressi del casello autostradale di Rovato, al centro sportivo e in una zona residenziale in frazione Zocco che per coincidenza è in Via degli Olmi. E proprio qui sabato 24 Novembre si terrà la cerimonia di presentazione della piantumazione. L’evento è stato possibile grazie alla collaborazione di diverse associazioni presenti sul territorio comunale, alpini Zocco-Spina, Alpini Erbusco e Villa, gruppo antincendio Erbusco, cacciatori , EKoClub, circolo lega ambiente Ilaria Alpi che in questo ultimo mese hanno collaborato all’organizzazione e piantumazione degli alberi donati.
Il progetto fa parte della campagna mondiale “Piantare alberi” ideata dai Lions di tutto il mondo: “Tutti sanno che gli alberi sono indispensabili a un buon equilibrio ambientale, ma forse non tutti conoscono i benefici che gli alberi sono in grado di portare: sono i polmoni del nostro pianeta, assorbono l’anidride carbonica e rilasciano ossigeno”, è quanto ha scritto il presidente internazionale dei Lions Wing-Kun Tam in un messaggio a tutti i Club del mondo. Anche il sindaco di Erbusco, Isabella Nodari, ha accolto con favore la notizia della donazione: “ Il Comune nel corso degli ultimi trent’anni ha subito profonde e radicate trasformazioni che l’hanno portato a vedere fondersi i tre nuclei storici di Villa Pedergnano, Erbusco e Zocco che, nel tempo, hanno perso la loro identità spalmandosi l’uno verso l’altro costituendo di fatto una contiguità dei luoghi senza stacchi naturali. Questo ha comportato profondi mutamenti sia a livello di paesaggio che per la fragilità ambientale causati dal grande traffico automobilistico, dal tratto di autostrada, il canale aereo aperto sopra il nostro cielo e la quasi monocultura che è andata sviluppandosi in questi anni. Ora ci viene chiesto ed imposto di governare le ricadute negative che anni e anni di sviluppo hanno comportato. Credo che ripartire dall’ambiente, dalla natura sia il primo e indispensabile messaggio per poter rifondere, almeno in parte, il territorio dalle ferite che l’uomo gli ha inferto”.