Sarà inaugurato venerdì 28 giugno alle ore 20.30 nella Domus dell’Ortaglia del museo Santa Giulia di Brescia il progetto multimediale “Il codice dell’arte”, che prevede l’installazione di Qr-Code all’interno degli spazi museali.
Un modo per conoscere in maniera innovativa, multimediale e divertente la storia di alcuni degli ambienti più significativi del museo. Il visitatore con un semplice clic otterrà informazioni sulla Domus di Dioniso o sulle stanze delle Quattro Stagioni, della Brocca, con il Soffitto e sul vano del Ninfeo, tutti nella Domus delle Fontane.
Il meccanismo è molto semplice. Il QR-Code è un codice a barre bidimensionale in grado di memorizzare alcuni dati. Tali informazioni devono essere codificate da un telefonino munito di fotocamera, di una connessione a internet e dotato di un apposito software di lettura QR reader. Una volta avviato il software e inquadrato con la fotocamera il codice QR, si accede direttamente alle informazioni in esso contenute. L’applicazione rimanda a un blog nel quale il visitatore può consultare approfondimenti tramite testi e immagini, ammirare le riproduzioni virtuali degli ambienti e accedere a file audio che si possono ascoltare mentre si passeggia all’interno delle Domus. “Il codice dell’arte” è nato nell’ambito del concorso “Giovani strategie per lo sviluppo del protagonismo e dell’autonomia degli studenti universitari”, promosso dal Comune di Brescia e finanziato dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani. L’ideazione e la realizzazione si devono a Claudia Capelli, Valeria Magnoli, Federica Scolari e Mara Vittoria Tagliati, che frequentano il secondo anno di Didattica Museale all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia, e ad Andrea Vidaletti, collaboratore in qualità di tecnico informatico. Il progetto è stato seguito dal professor Alessandro Polo per l’Accademia e dalla dott.ssa Francesca Morandini per il settore Musei del Comune di Brescia, con la collaborazione della Fondazione BresciaMusei.
L’obiettivo è quello di creare un percorso che guidi i visitatori a comprendere l’ambiente, guardandolo da prospettive diverse e innovative. Il cellulare non è più una fonte di distrazione, ma diventa uno strumento per accedere a conoscenze più approfondite e per scambiarsi opinioni con altri utenti. A chi visita il museo viene data la possibilità di sentirsi un fruitore attivo e di non subire passivamente la proposta espositiva.