Focolaio di aviaria al confine tra Brescia e Cremona, abbattuti 1.300 volatili

0

Il virus individuato non ha nulla a che vedere con il ceppo della più pericolosa H7N1 che ha tenuto sotto scacco per due mesi tutti gli allevamenti dell’Emilia Romagna (l’emergenza è stata chiusa solo pochi giorni fa), ma lo stesso si dovrà procedere con l’abbattimento di 1.300 volatili. Dopo i due casi dello scorso inverno si torna a parlare di aviaria in provincia di Brescia.

La nuova contaminazione è stata registrata in un allevamento al confine tra Brescia e Cremona, nella profonda Bassa. Il focolaio di H5 è stato individuato in una cascina che fortunatamente è isolata, e dista almeno un chilometro da altri allevamenti. I test di laboratorio effettuati su alcuni animali deceduti hanno confermato il contagio, per questo le autorità hanno disposto l’abbattimento di tutti i capi dell’azienda, 644 polli, 333 anatre, 273 faraone ed 80 oche. L’azienda sarà pulita e disinfettata a fondo, ma non ci saranno rischi per la salute dei suoi abitanti. 

Ricordiamo che per prevenire la diffusione del contagio il Ministero della salute, tramite il dipartimento regionale ha messo a punto una serie di misure di prevenzione come il divieto di portare in fiere, mostre e mercati i volatili. Inoltre è stato avviato un grande piano di monitoraggio straordinario per tenere sotto controllo gli allevamenti avicoli.
(a.c.)

La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

Per favore lascia il tuo commento
Per favore inserisci qui il tuo nome