Dalla Pieve Vecchia a Ponte Caffaro, e poi sconfinare in Trentino nel comune di Bondone. In totale circa 12 chilometri, ad esclusivo utilizzo da parte di pedoni e ciclisti. Prende sempre più corpo, almeno nella testa e sulla carta, l’idea di un collegamento tra la provincia di Brescia e quella di Trento attraverso il lago d’Idro.
Il fulcro che ha dato il via ai ragionamenti tra gli amministratori dei comuni di Anfo e Bagolino e l’assessore provinciale ai Lavori Pubblici Maria Teresa Vivaldini è l’idea che il futuro del turismo, non solo del lago d’Idro, sia in buona parte legato alla mobilità su due ruote, soprattutto alla luce del fatto che l’Eridio è meta di turisti del Nord Europa più che di altri.
Contatti tra le due province, la nostra e quella autonoma di Trento, in passato sono già avvenuti, ora sarebbero da riallacciare in seguito all’elezione del nuovo presidente Alberto Pacher. L’opera, che potrebbe avere un costo approssimativo di 2 milioni e 700mila euro, potrebbe trovare risorse importanti all’interno dei fondi statali per progetti riservati ai territori di confine con province e regioni autonome. L’assessore Vivaldini ha già espresso la sua intenzione di percorrere questa strada, dopodiché se vi saranno le condizioni toccherà ai tecnici individuare il percorso migliore e stendere i disegni.
(a.c.)
ecco, queste sono le cose da fare. basta strade per automobili e camion. tra l’altro il traffico negli utlimi anni è paurosamente calato (causa crisi…)
Non è stato citato nell’elenco degli amministratori coinvolti nel progetto il Comune di Idro, che è ovviamente partecipe, favorevole e sostenitore della nuova pista ciclopedonale. Forse una svista di chi ha redatto l’articolo.