A malincuore, e con non poco scetticismo riguardo al futuro, il Consiglio della Camera di Commercio riunitosi ieri ha deliberato l’addio della Fiera di Brescia e il contestuale avvio della trattativa per la realizzazione del parco tecnologico.
A far cadere la mannaia sul collo della Fiera sono stati i due anni consecutivi di passivo, e le poche prospettive di sviluppo per l’immediato futuro. Archiviato il bilancio passivo, con il voto favorevole di tutti i consiglieri presenti (era assente Piergiorgio Piccioli, presidente di Brixia Expo, particolarmente critico nell’operazione che si intende condurre), l’assemblea ha intrapreso la discussione sul parco tecnologico. Diverse le perplessità espresse da alcuni consiglieri, soprattutto sulla base della mancanza di un business plan approfondito, ma il presidente Bettoni ha parlato del canone di locazione in arrivo da Micromegas (la società romana che vuole realizzare il parco) come di una vera e proprima manna dal cielo, 1.2 milioni di euro che potranno far respirare il bilancio della Camera di Commercio interrompendo l’emorragia di capitale sociale che nessuno in questo momento intende aumentare.
Dunque via alla trattativa vera e propria con Micromegas, che si è appreso aver preferito Brescia a Genova e Trieste per la realizzazione del parco.
(a.c.)