La prima a notarlo, e a chiamare la Polizia, è stata una donna che si è accorta di un uomo intento a compiere atti osceni nelle vicinanze della farmacia di via Fratelli Lechi, a Brescia. Una volante è giunta dopo poco sul posto alla ricerca dell’uomo, trovato poco distante anche grazie alla segnalazione di un passante, risultata corrispondente alla descrizione fatta dalla donna in precedenza.
Gli agenti hanno chiesto all’uomo di esibire un documento, cosa che lui ha prontamente fatto. Il documento d’identità però riportava una fotografia difficilemte riconducibile all’uomo. Dopo alcuni secondi di tentennamento, l’uomo si è dato alla fuga. L’inseguimento e la successiva violenta collutazione con gli agenti, che ha richiesto anche l’intervento di una seconda pattuglia, è costata all’uomo l’arresto per resistenza e violenza a pubblico ufficile.
Dagli atti è emerso che l’uomo risultava avere a proprio carico precedenti per atti di libidine violenta, atti osceni nonché falsa testimonianza a Pubblico Ufficiale. Al processo per direttissima avvenuto questa mattina, è stato condannato a 9 mesi con pena sospesa.
spreco di tempo soldi per niente!!!!!!!
condivido cio che ha scritto nes….tutto tempo sprecato soldi ecc.ecco come funziona l italia
Se tutto quello riportato nell’articolo corrisponde a verità, e ripeto se, mi chiedo perchè in Italia due agenti di polizia armati non siano in grado di fermare un uomo disarmato e richiedano l’intervento di altri agenti.