Sfida combattuta, ma l’An Brescia esce sconfitta contro la Pro Recco

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Nella piscina di Sori, l’An Brescia paga dazio: nel turno di ritorno con la Pro Recco, i ragazzi di Sandro Bovo lottano alla pari per tre quarti di partita ma, alla fine, cedono il passo alla formazione ligure che fa suo lo scontro al vertice del campionato di A1, vincendo 14 a 11 e conquistando la testa della classifica. Per oltre due tempi, la sfida ha regalato spettacolo ed emozioni, con i bresciani – tra i quali rientrava il capitano Christian Presciutti – sempre pronti ribattere colpo su colpo alle sortite dei padroni di casa; poi, nella seconda metà della terza frazione, i recchelini sono stati abili a sfruttare alcune sbavature della difesa biancazzurra e, siglando quattro reti di fila, sono riusciti ad allungare in maniera decisiva (una volta di più, bene indicativi sono i risultati parziali: 5 a 4, 1 a 2, 6 a 3, 2 a 2).

 

Sotto di tre gol, nell’ultimo tempo l’An prova il tutto per tutto per riaprire il match, ma, anche a causa della stanchezza accumulata in tutto l’arco della settimana (tra Coppa Italia, l’impegno di Champions e, soprattutto, nella partita in corso), lucidità e precisione vengono un po’ a mancare in fase offensiva, e il Recco ne approfitta per tenere a distanza i volitivi avversari; in sovrapprezzo, a poco più di due minuti dal termine, Michael Bodegas, non difendendo sul centroboa ma in posizione 3, viene colpito (più o meno fortuitamente) da Ivovic ed è costretto a uscire dall’acqua con una ferita all’arcata sopraccigliare destra. L’evento, avallato dall’arbitro Severo, fa salire il nervosismo sulla panchina bresciana e, a pagare le conseguenze, sono il tecnico Bovo e Brando Dian, che vengono espulsi.

«Non c’è che dire – commenta Sandro Bovo -, la sconfitta è giusta, abbiamo preso troppi gol a uomini pari, su entrate e da centroboa. Sono state disattenzioni che, inevitabilmente, ci hanno penalizzato, non possiamo permetterci di lasciare gol facili a una squadra di questo livello. Comunque, al di là di questa nota negativa, le nostre potenzialità si sono viste, li abbiamo messi in difficoltà in varie situazioni e, alla luce di questo, dovremo continuare a lavorare per far crescere le nostre qualità».      

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