Il bresciano Alessio Merigo è il nuovo vicepresidente di Italia Comfidi, la società consortile per il credito di Confesercenti. Il direttore generale di Confesercenti della Lombardia Orientale è stato nominato alla vicepresidenza nel corso dell’assemblea di bilancio, svoltasi a Firenze, durante la quale è stato anche riconfermato alla presidenza Massimo Vivoli; Emilio Quattrocchi nominato Ad, mentre l’altro vicepresidente è Nico Gronchi, presidente di Confesercenti di Firenze.
Un incarico importante e strategico per il bresciano Merigo, specie in un momento in cui è necessario affrontare alla radice il fattore strutturale della “crisi del credito”, che negli ultimi anni si è trasformato da risorsa per il sostegno delle piccolo-medie imprese in un meccanismo che spesso va ad appesantire ulteriormente la loro situazione economico-finanziaria.
“E’ risaputo – afferma Merigo – che le Pmi soffrono oggi di una diminuita capacità di accesso alle fonti di finanziamento. Il credito bancario alle imprese in Italia ha registrato, lo scorso novembre, un picco del -6,2%. Si rende urgente una inversione di rotta”.
Anche nel 2013, tuttavia, anno decisamente difficile per l’economia del Paese, Italia ComFidi ha continuato, e continua tuttora, a svolgere un ruolo di sostegno a favore delle Pmi, riportando un aumento delle imprese garantite in controtendenza rispetto agli altri Confidi.
I dati sono eloquenti. La società consortile per il credito conta 64.164 soci (+660 rispetto al 2012) e un patrimonio netto di 86,63 milioni di euro. Lo stock totale di garanzie in essere consiste in 3,6 miliardi di euro. I nuovi garantiti nel 2013 sono stati in aumento del 20% rispetto all’anno precedente e le garanzie concesse ammontano a 334 milioni; 660 nuove imprese associate rappresentano il saldo, in positivo, tra imprese uscite (chiuse) ed entrate lo scorso anno. E, dato interessante, il 45% delle imprese nuove entrate è costituito da Start-up.
Chiave del successo di Italia ComFidi è certamente lo spirito di innovazione con cui ha creato, primo caso in Italia, attraverso le sedi Confesercenti, una capillare rete di sportelli sul territorio, secondo un modello logistico analogo a quello delle banche.