Green Hill, gli animalisti in lacrime davanti al giudice: volevamo salvare i cani

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Questa mattina al Tribunale di Brescia è andata in scena una nuova udienza del processo contro i 13 attivisti che il 28 aprile del 2012, sganciandosi da una manifestazione, sono entrati nel capannone di Green Hill, a Montichiari, e hanno aperto le gabbia dei beagle allevati nello stabilimento per essere poi venduti ai laboratori scientifici dove erano usati come cavie da sperimentazione.

Udienza durante la quale non sono mancate nemmeno le lacrime, tanto che il giudice Angelica Nolli ha affermato: “ Le aule di tribunale sono abituate alle lacrime, ma in altri contesti”. I 13, tutti toscani e laziali, hanno dovuto spiegare il motivo del loro ingresso non autorizzato a Green Hill: “Siamo entrati per salvare gli animali che si trovavano nei capannoni e presentavano cicatrici e apatia”.

I 13 vennero arrestati subito dopo il fatto e restarono in carcere tre giorni. Contro di loro il reato di rapina, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Ora Green Hill si è costituito parte civile contro i 13 animalisti, anche se l’allevamento di Montichiari è stato costretto a chiudere nel 2012 e i suoi proprietari sono stati condannati a gennaio per maltrattamenti verso gli animali. Ma questo è un altro processo.

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