A Brescia sono 11.183 le imprese a conduzione straniera, il 10,3% del totale delle imprese. Come numero, Brescia, in Lombardia è seconda solo a Milano, dove sono presenti 39.477 imprese a conduzione straniera (13,7%). Lombardia, a sua volta, prima regione in assoluto con la presenza di 88.970 imprese straniere (10,9%). Un sistema produttivo multilingue recentemente fotografato dall’ufficio studi di Confartigianato. «La Lombardia e Brescia in Lombardia – spiega Eugenio Massetti presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia e Lombardia – cioè dove si concentrano il maggior numero di imprese a conduzione straniera, testimoniano un iniziale radicamento delle comunità e una realtà che si va sempre più consolidando. Il ruolo culturale svolto da sempre dall’artigianato, oltre che strumento di tutela della tradizione è anche veicolo d’integrazione, offrendo un futuro concreto e legale a molte persone provenienti da altri Paesi e che hanno scelto di vivere a Brescia. Nella misura in cui vi è rispetto delle regole e una concreta volontà di integrazione, il contributo delle imprese di matrice straniera riveste un ruolo crescente. Come e più delle imprese a conduzione italiana hanno bisogno di sostegno e credito, soprattutto per evitare che diventino subappaltatori con unica committenza» conclude il presidente Massetti.
Nel 2014, in Italia, gli occupati stranieri sono 2.275.700 pari al 10,4% del totale degli occupati, quota più elevata rispetto al 7,1% della media Ue a 28. Per quota di occupati stranieri l’Italia è seconda, tra i maggiori paesi Ue, dietro alla Spagna (10,7%) mentre è davanti a Regno Unito (9,7%), Germania (8,9%) e Francia (5,2%). Nei primi nove paesi europei si concentra l’89,9% dell’occupazione straniera dell’Ue; tra questi maggiori paesi tra il 2008 e il 2014 l’Italia presenta la più elevata crescita della quota di occupati stranieri (+3 punti percentuali).
Sempre per quanto riguarda la popolazione straniera presente sul nostro territorio, lo studio di Confartigianato evidenzia che nell’occupazione al I° trimestre 2015 ci sia crescita dell’occupazione dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+133 mila unità), più marcata per la componente straniera che aumenta del 3,8% (+83 mila unità) mentre gli occupati italiani salgono dello 0,3% (+50 mila unità).
Considerando i dati relativi alle imprese artigiane registrate presso le Camere di Commercio, nel 2014 in Italia sono 176.715 imprese artigiane a conduzione straniera e rappresentano il 12,8% dell’artigianato nazionale. Nel dettaglio in 17 comparti si concentra il 95,8% delle imprese artigiane a conduzione straniera, pari a 169.224 unità; in particolare nel primo settore – i Lavori di costruzione specializzati – si concentra oltre la metà (52,0%) delle imprese artigiane a conduzione straniera presenti in Italia. L’esame dell’incidenza dell’imprenditoria straniera nell’artigianato per settore evidenzia che nella “Confezione di articoli di abbigliamento”; “confezione di articoli in pelle e pelliccia” le imprese a conduzione straniera arrivano a rappresentare quasi un terzo (32,9%) delle imprese artigiane del comparto seguita dalla “Fabbricazione di articoli in pelle e simili” con una incidenza superiore ad un quarto (26,8%). Seguono tre settori con incidenze superiori ad un quinto: le “Attività di supporto per le funzioni d’ufficio” e altri servizi di supporto alle imprese con il 22,1%, i “Lavori di costruzione specializzati” con il 21,8% e le “Attività dei servizi di ristorazione” con il 21,2%.