Un fatturato di 243milioni, con un Ebitda di 35 e un patrimonio netto che sale a 451 milioni. E’ quasi un bilancio fotocopia del 2013 quello con cui il Gruppo Lonati archivia lo scorso anno. E – come ha spiegato il presidente Ettore Lonati (QUI L’ULTIMA INTERVISTA DI BSNEWS.IT) – anche la prospettiva per il 2015 è positiva, perché a fronte di un rallentamento del secondo trimestre ci sono aspettative di crescita per gli ultimi mesi dell’anno in corso, quando la Lonati Spa presenterà i nuovi modelli alla fiera internazionale di settore Itma.
Si è trattato di un’altra annata positiva, ha sottolineato il responsabile Amministrazione e Finanza Massimo Barbieri durante la conferenza stampa a cui erano presenti anche Fausto Lonati (fratello di Ettore e consigliere delegato del gruppo), Riccardo Lonati (figlio di Ettore) e Francesco Lonati (figlio di Tiberio) a testimonianza di come la famiglia sia compatta e salda alla guida del gruppo, anche dopo la dolorosa perdita di Tiberio.
Nel 2014 il gruppo di San Polo ha registrato un leggerissimo calo dei fatturati (meno 2,6 per cento), a fronte di una crescita della Lonati Spa (4,2 per cento), contenendo gli oneri finanziari e mantenendo gli investimenti a livelli significativi (8,9 milioni quelli per acquisizioni materiali e immateriali). Calano leggermente alcuni indicatori come Ebitda e risultato netto, ha evidenziato Barbieri, ma ciò è dovuto a una riduzione della marginalità su alcune vendite, ad un intervento sui magazzini e a un diverso peso delle valutazioni delle partecipazioni.
In particolare, pesa sui conti il risultato negativo per 3,6 milioni di Alinvest dovuto al riassetto della partecipazione delle attività del gruppo Valtidone holding: Lonati si è separato dagli storici soci e ha rilevato il 100 per cento delle attività di produzione di coppe e pancette (tre stabilimenti nel piacentino, mentre Ambrosi si è tenuto i prosciutti), immettendo ben 14 milioni di liquidità. Stiamo ripartendo alla grande, ha evidenziato Ettore Lonati, e siamo convinti che il 2016 ci darà parecchie soddisfazioni.
Significativi anche gli investimenti in Scalo Milano, il grande outlet dedicato a food, fashion e forniture su cui il gruppo ha immesso circa 60 milioni di euro nel triennio 2012-2014. La costruzione è iniziata e l’apertura è prevista per il settembre del 2016. Con l’obiettivo di riempire il 60 per cento dei negozi entro fine anno e l’85 per cento entro il taglio del nastro.
Ma il gruppo, che da anni fa della diversificazione uno dei propri obiettivi, sta dando soddisfazioni anche su altri fronti. A giorni consegneremo l’ex Poliambulanza al gestore, che dovrebbe aprire a ottobre, ha sottolineato Ettore Lonati. Senza dimenticare la Laas, Lonati Anglo American School, che dal 2014 è entrata a far parte del gruppo e che in un triennio ha visto passare gli iscritti da 18 a più di 70. Con l’obiettivo di crescere ancora grazie a un piano formativo d’eccellenza (si studia in inglese e in cinese fin dalle elementari) e a nuovi investimenti (quest’anno 2,5 milioni tra nuovo teatro, palestra e mensa).
Il fiore all’occhiello del gruppo rimane comunque la Lonati Spa, che da un paio d’anni si attesta sulle 9mila macchine prodotte all’anno e che all’export nei paesi extraeuropei deve ben l’87 per cento del proprio fatturato (in un mese soltanto un giorno del nostro lavoro è dedicato alle macchine che finiscono in Italia ed Europa). I mercati di riferimento sono Turchia, Stati Uniti, Cina e Paesi limitrofi (a partire dal Vietnam, dove un paio di mesi fa è stato chiuso un contratto da 600 macchine), Pakistan e Sudamerica. Mentre per il futuro segnali incoraggianti stanno arrivando anche dall’Iran. Ora si attende l’Itma di novembre in Italia per ripartire con le vendite. E uno dei prodotti più gettonati sarà certamente la pluribrevettata monocilindro goal a punta chiusa.
I Lonati sono l’ultimo grande impero economico bresciano, speriamo non se ne vadano…
Tutto bene, finché rimangono Ettore e Fausto… Poi arrivano i cinesi anche qui?