Non è vero che Expo 2015 è stata solo per le grandi aziende: il bilancio delle imprese artigiane lombarde che esce da un recente sondaggio web condotto da Confartigianato Lombardia è positivo. Delle circa 1000 imprese intervistate, infatti, più di una su dieci (il 10,7%) ha fornito i propri prodotti o servizi nell’ambito di Expo. E, tra queste, oltre una su cinque (il 20,8%), li ha forniti direttamente e non come contoterzista. Le opportunità nate dal turismo generato da Expo sono invece state colte dal 15,2%. Oltre la metà (56,9%) delle imprese artigiane coinvolte in Expo sono manifatturiere. Sono soprattutto imprese del settore alimentare, del settore del legno e arredo e dell’artigianato artistico (liutai, orafi, etc.). Seguono le imprese dei Servizi alle imprese (20,8%), e in particolare quelle che operano nei settori trasporti e comunicazione, delle Costruzioni e Installazioni (12,5%) e dei Servizi alle Persone (4,2%).
“I risultati del sondaggio hanno confermato le nostre impressioni, ovvero che molte imprese artigiane hanno in effetti giocato un ruolo di primo piano in Expo 2015 – commenta il presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia e Lombardia, Eugenio Massetti – E soprattutto che c’è stato un lascito tangibile di Expo, nei termini di un concreto incremento delle relazioni con clienti e fornitori, sia nazionali che internazionali. È quanto avvenuto per un’impresa su due tra quelle che hanno lavorato in Expo. Confartigianato Lombardia sta lavorando perché queste relazioni continuino ad essere alimentate, con iniziative dedicate e uno sguardo particolarmente attento ai mercati internazionali, dove il nostro Made in Italy gode di ottima reputazione”.