Sono stati oltre 277mila i trasferimenti di residenza in Lombardia e più di 263mila i lombardi che hanno trasferito la propria residenza in un altro comune italiano, per un saldo positivo di circa 13mila unità (1,3 trasferimenti ogni mille residenti). I lombardi, secondo lo studio dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Istat, che si sono trasferiti per il 61,7% sono rimasti nella stessa provincia, il 22,1% in un’altra provincia della stessa regione, e il 16,2% fuori regione. Il 76,8% è di nazionalità italiana.
Guardando al numero dei trasferimenti di residenza tra comuni lombardi, Milano resta l’“America” quasi per tutte le province lombarde: scelta come prima città di destinazione per chi “lascia” Bergamo, Como, Cremona, Lodi, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese. Mentre Monza e Brianza è la destinazione dei milanesi e dei lecchesi, che partono, Brescia lo è per i mantovani e Bergamo per i bresciani.
Le province lombarde in cui il saldo migratorio, vale a dire la differenza tra iscrizioni e cancellazioni per cambi di residenza, è più alto sono Como (2,9 trasferimenti ogni mille abitanti), Milano (2,1) e Pavia (1,9). Sondrio e Lecco sono le uniche province che perdono residenti: rispettivamente -0,3 e -0,1 per mille.
A Milano si trasferisce 1 monzese su 5 che ha cambiato residenza. Verso il capoluogo lombardo arrivano anche da fuori regione, circa 1 su 10 di chi si trasferisce da Barletta va a Milano, percentuale elevate anche da Novara (l’8,3% sul totale dei trasferimenti dei novaresi). A Como, Lecco e Bergamo arrivano principalmente dalle province lombarde confinanti. Mantova attira italiani da Reggio Emilia, Verona e Rovigo, mentre i calabresi in Lombardia scelgono Brescia (da Reggio Calabria), Monza e Brianza (da Vibo Valentia) e Varese (da Crotone).