“Astro del ciel” canticchiata senza parole? Le motivazioni di questa scelta non vanno cercate nella volontà di “censurare” le tradizioni cristiane, ma in “esigenze stilistiche” e nella “necessità di dare il giusto spazio anche all’ esibizione strumentale degli studenti dell’indirizzo musicale”. Con queste parole la dirigente scolastica di Flero Mariaelisa Bonaglia commenta le polemiche sollevate da alcuni esponenti dell’amministrazione comunale per la decisione di far cantare ai bambini alcune canzoni della tradizione natalizia senza le parole.
ECCO IL TESTO DEL COMUNICATO
Apprendo con grande amarezza dalla stampa di una sterile e infondata polemica che strumentalizza lo spettacolo organizzato dalla scuola di Flero in occasione dello scambio di auguri di Natale. Le classi quinte in collaborazione con l’indirizzo musicale, in una ottica di continuità, hanno preparato un ricco e nutrito spettacolo a conclusione di un progetto educativo e didattico sulle tradizioni popolari della nostra zona: più di due ore di rappresentazione con il coinvolgimento di 150 ragazzi, oltre 10 docenti dei due ordini di scuola…una bella serata con il teatro pieno di genitori. Le insegnanti, partendo da una esperienza iniziata lo scorso anno sulla civiltà contadina, hanno inteso rappresentare quanto avveniva nelle cascine 50 anni fa nel periodo prenatalizio utilizzando il dialetto come lingua principale dello spettacolo.
Le scelte dei testi, dei canti e delle melodie hanno risposto alla necessità di armonizzare esigenze sceniche, coordinamento delle varie classi tra loro e con l’orchestra. Nello spettacolo erano presenti numerosi riferimenti religiosi tra cui la costruzione del presepe, canti tradizionali tipici del periodo natalizio, preghiere e filastrocche di Santa Lucia. Soffermarsi su due minuti di melodia senza cogliere il grande lavoro che è stato svolto delude profondamente i ragazzi e gli insegnanti coinvolti.
E’ spiacevole constatare come, in questa vicenda, vengano diffuse notizie senza prima interpellare la scuola per appurare le ragioni di alcune scelte artistiche: l’assenza del testo in alcuni dei numerosi canti ad ispirazione religiosa è semplicemente motivata da esigenze stilistiche e dalla necessità di dare il giusto spazio anche all’ esibizione strumentale degli studenti dell’indirizzo musicale. Colgo l’occasione per rinnovare i ringraziamenti a tutti coloro che si sono spesi per la buona riuscita della serata, in particolare agli studenti che con grande entusiasmo e semplicità riescono sempre a regalarci momenti di serenità.
La Dirigente Scolastica Prof.ssa Mariaelisa Bonaglia
Certa gente, pensa che il resto della popolazione sia tutta deficente !!!
Causa patrocinio non bona, peior erit. Pezo el tacòn del buso.
Ed io aggiungerei: excusatio non petita, accusatio manifesta. “Scelta artistica”, ma va va….. da braa!
Così come la canzone, vedano di essere muti. le grottesche argomentazioni addotte sono una presa in giro.
A me fa più schifo la qualità dell’aria in stato d’allarme!
caro Answer Point ripetuto, cosa diamine c’entra la qualità dell’aria (sulla concordo nel dire che fa schifo)?
É chiaramente una montatura di chi vive di odio. Se davvero vi fosse stata l’intenzione di non turbare le altre religioni (tra l’altro nessuno si é lamentato) non sarebbe stato fatto nemmeno il presepe.
Le “altre” canzoni natalizie avevano parole e riferimenti alla tradizione religiosa cattolica, apostolica, romana del popolo italiano o erano, asetticamente, didattico-pedagogich e secondo lo stile del comunicato che, per far onore alla profonda e vasta cultura della dirigentessa, si potrebbe definire pilatesco o alla don Abondio?
Le “altre” canzoni natalizie avevano parole e riferimenti alla tradizione religiosa cattolica, apostolica, romana del popolo italiano o erano, asetticamente, didattico-pedagogich e secondo lo stile del comunicato che, per far onore alla profonda e vasta cultura della dirigentessa, si potrebbe definire pilatesco o alla don Abondio?