di Enrica Recalcati – Beppe Battaglia, in arte B.Bat, un uomo con la matita sempre in mano, come lui stesso ama ritrarsi.
«La vignetta è come poesia, non ci sono sceneggiature, ma cè unimmagine abbozzata che sa svelare il significato più profondo delle cose», mi dice con quel luccichio negli occhi tipico di chi trasmette passione.
La sua passione per il disegno nasce alle elementari, complice una maestra generosa che gli regala un mazzettino di matite colorate Fila, e lui inizia a raccontare così, la sua vita, il suo sguardo attento al mondo.
Nasce a Saltrio in provincia di Varese il 13 marzo del 1943, perde prestissimo la mamma, col padre si trasferisce prima a Milano poi a Brescia. Nel 1962 si diploma geometra allIstituto Nicolò Tartaglia, successivamente si laurea in architettura al Politecnico di Milano. 61 anni di umorismo disegnato, partecipando a concorsi in Italia e allestero, ottenendo premi e riconoscimenti, esponendo in 51 Paesi del mondo, collaborando con riviste, scuole e università.
A tredici anni disegna già come un esperto, le sue prime vignette richiamano da subito lattenzione, sia per i temi trattati che per il tratto originale e divertente.
Fra i primi disegni importanti del 1953 gli è cara la rappresentazione di una biblioteca, con un individuo su di una lunga scala a cercare un libro, gesto autobiografico perché i libri, insieme alle matite, sono sempre stati i suoi compagni di viaggio.
Unidea viene davanti al foglio bianco, spontanea, improvvisa, ma chiara. I temi trattati: linquinamento, la violenza, il rispetto per le persone e per gli animali, la droga, lo sport, lamicizia. «Non ho mai creato un personaggio tipo, ho preferito serie come fantasia in libertà: pescilandia, mondo rettangolo, bottiglieide, margheriteide», gli piace umanizzare gli oggetti.
Beppe Battaglia è apprezzato e conosciuto da autori noti in Italia e allestero come Forattini, Peroni, Cavandoli, che lhanno ritenuto uno di loro aprendogli le porte del professionismo, ma BBat non hai mai voluto farlo di mestiere. Un uomo generoso che ha lavorato nel suo studio di architettura, devolvendo il ricavato dei disegni in beneficienza, dimostrando grande sensibilità e umanità.
Ottanta cataloghi, grandi soddisfazioni tra le quali ne ricorda una con affetto: in Iran, il tema del concorso era i diritti della donna e nessun italiano volle cimentarsi. Dopo un mese alcuni studenti universitari di Teheran lo ringraziano, facendogli sapere che il suo disegno era stato selezionato ed esposto.
Indimenticabile la personale realizzata al Tartaglia, il suo istituto tanto amato, pubblicata su 18 riviste specializzate.
Le sue vignette sono adatte e leggibili dai 10 ai 90 anni, focalizzano luoghi e avvenimenti eterni e sempre attuali. Un ambasciatore della fantasia che ha saputo raccontare il mondo con leggerezza e umanità, planando dallalto sulle cose, per renderle fruibili e farle penetrare in ogni cuore.
B.Bat : Umorismo senza frontiere
Fondazione Civiltà Bresciana – Salone Mario Piazza
Vicolo San Giuseppe, 5
Visitabile da lunedì a giovedì
dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 18
fino al 14 dicembre 2017
Ingresso libero