Circa 600mila euro. Tanto ha stabilito il Tribunale di Brescia, seconda sezione Civile, come risarcimento per i familiari di una 73enne morta cinque anni fa – l’8 febbraio del 2012 – all’ospedale Civile di Brescia. A darne notizia è l’associazione Giusta Causa, in un comunicato riportato da diverse agenzie di stampa.
FEMORE ROTTO E DECESSO, LA VICENDA
Tutto iniziò nel 2012, quando la 73enne caddè in casa rompendosi il femore. Un incidente domestico come tanti altri. Ma l’odissea che ne seguì – con il ricovero in Ortopedia – portò alla morte della paziente e alla successiva richiesta di risarcimento danni. La donna, infatti, fu operata e le conseguenze furono “una marcata iperpotassiemia” e “un abnorme eccesso di potassio nel sangue”. Condizione “annoverabile tra le emergenze cardiologiche” che secondo Giusta Causa, “non venne tenuta in debito conto dai sanitari, che posero in atto solo rimedi blandi ed aspecifici”, sostiene l’associazione”. Due giorni dopo la donna morì.
Insomma: secondo i magistrati il decesso si sarebbe potuto evitare con un atteggiamento diverso e più attento del personale medico. Da qui la sentenza, con cui il giudice, Gianluigi Canali ha condannato il nosocomio bresciano a pagare ben 600mila euro di danni.