La certezza è che i casi di polmonite sono in calo (in totale, però, siamo a quota 485) e a testimoniarlo è soprattutto il dato dei ricoveri. Ma sulle fonti del contagio, che comunque non si interrompe, non ci sono ancora certezze.
LAgenzia di Tutela della Salute di Brescia ha diffuso anche ieri i dati dei casi di polmonite, fornite dalle strutture ospedaliere pubbliche e private dei territori di ATS Brescia e ATS Valpadana. La notizia positiva è che non risultano casi di contagio da legionella, la negativa è invece che gli accessi al pronto soccorso sono stati 17 e in 14 di questi è stato necessario il ricovero.
Complessivamente i ricoverati sono calati a quota 122. Ma il valore è poco incoraggiante se si considera che sulle cause non ci sono ancora idee chiare. Il primo sospettato è la legionella, trovata nelle torri di raffreddamento di due aziende e nel fiume Chiese. Ma come i cittadini della Bassa vi siano ancora entrati in contatto non è ancora noto. Inoltre la certezza è che solo in un caso su 10 la polmonite è stata determinata dalla legionella. Dunque quali sono le altre cause?
[…] è il fatto che non risultano da giorni nuovi casi di positività alla legionella (nel complesso il virus è stato rilevato solo in un caso su dieci), che a lungo – dal 6 settembre – è stata additata come la principale possibile causa […]
[…] del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità – ha concluso – quello bresciano è senza dubbio un caso anomalo mai registrato prima, proprio perché non si era ma…. Continueremo quindi a investigare sulle altre possibili […]
[…] gravità dei sintomi. Insomma: il contagio continua e il fatto che non si registrino nuovi casi di legionella (virus che a lungo – erroneamente – è stato il principale accusato) non è certo una consolazione. […]