Rovato, anche il Consiglio di Stato dice no alla “moschea”

I giudici hanno ribadito che nella sede dell’associazione “Fratellanza e uguaglianza” non può essere aperto un luogo di culto

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Mussulmani in preghiera
Mussulmani in preghiera

Dopo il Tar anche il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune di Rovato, affermando che nella sede dell’associazione “Fratellanza e uguaglianza” non può essere aperto un luogo di culto.

L’associazione era stata aperta nell’aprile 2018 ma – secondo quanto afferma l’amministrazione in una nota – “i vari controlli effettuati in più circostanze dalla Polizia Locale di Rovato avevano dimostrato che la stessa era di fatto una moschea abusiva dove giungevano cittadini di religione islamica da tutta la Franciacorta”.

Dopo l’ordinanza emessa in maggio dal Comune in cui si intimava di ripristinare la destinazione d’uso dei locali, l’associazione aveva presentato ricorso al Tar Lombardia sezione di Brescia che in settembre si era espresso a favore del Comune  confermando la validità dell’ordinanza comunale. L’associazione aveva quindi impugnato l’ordinanza del Tar Lombardia e fatto ricorso contro il Comune di Rovato in Consiglio di Stato.

Con l’ordinanza del 20 dicembre scorso, il Consiglio di Stato ha respinto l’appello e confermato la validità delle ragioni addotte dal Comune.

 

 

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