Al di là del tifo politico di ciascuno, il rischio – secondo molti osservatori – c’è. Nel nuovo governo, se mai nascerà, la leonessa potrebbe vedere nuovamente ridotta la sua rappresentanza, che pure non è mai stata particolarmente nutrita nella storia repubblicana.
Il Conte-1 vedeva _ anche se nelle seconde file – diversi politici bresciani. Per il Movimento 5 Stelle c’erano Vito Crimi (sottosegretario con deleghe alla presidenza del Consiglio e all’Editoria) e Claudio Cominardi (sottosegretario al Lavoro, con vicecapo di gabinetto l’ex deputato Girgis Sorial), mentre il Carroccio era rappresentato da Raffaele Volpi (sottosegretario alla Difesa). Un conto a cui qualcuno aggiunge anche il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli (è cremonese, ma ha studiato all’università di Brescia).
Nel nascente Conte-bis, Crimi resta in pole position per un incarico di peso (è l’unico che sulla carta può sperare in un ministero), mentre rimangono da capire le sorti di Cominardi. Ovviamente sarà fuori il leghista Volpi, mentre nel Pd a giocarsi un posto da sottosegretario potrebbero essere soprattutto Alfredo Bazoli e Marina Berlinghieri.
Resta aperto, infine, il nodo delle presidenze di Commissione (il bresciano Borghesi guida la prima commissione Affari Costituzionali del Senato), dove la Lega non vuole far dimettere i suoi rappresentanti. Ma difficilmente gli assetti attuali – in caso di durata del nuovo esecutivo – potranno restare a lungo quelli attuali.