Vaccini, l’80% dei medici bresciani è aggiornato, il 70% si vaccina

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Qual è l’atteggiamento dei medici bresciani verso le vaccinazioni? Sono i primi a dare il buon esempio? E sono preparati per comunicare l’importanza delle vaccinazioni, a pazienti talvolta esitanti?

In apertura della campagna di vaccinazione antinfluenzale sul territorio bresciano – che ha preso il via lunedì 4 novembre – l’Ordine dei Medici ha promosso un sondaggio tra gli iscritti per delineare le attitudini più diffuse nei confronti dei vaccini: esperienza personale, conoscenze generali e comunicazione con i pazienti. I dati emersi forniranno indicazioni preziose per migliorare la comunicazione e la formazione.

Al sondaggio, a risposta anonima, hanno partecipato 531 medici, cui si sono aggiunti i 100 iscritti al convegno “Il suo dottore si è vaccinato?”, che nella serata formativa del 5 novembre hanno offerto la loro opinione tramite sistema “televoter” nella sala conferenze dell’Ordine.

Dai risultati dell’indagine emerge che fra i medici di città e provincia l’attenzione alle vaccinazioni rimane alta: un numero elevato di iscritti, pari al 78.4%, dichiara di essere aggiornato sul tema dei vaccini, spesso mediante approfondimenti personali (che sono la principale fonte di aggiornamento per oltre la metà degli intervistati), ma anche grazie al bagaglio di conoscenze acquisite durante gli studi universitari (39%) e ai corsi organizzati da società scientifiche.

Gran parte dei medici (73%) consiglia quasi sempre la vaccinazione ai pazienti, pur tenendo conto delle peculiarità dell’individuo.

Il sondaggio ha voluto analizzare nello specifico le dinamiche medico-paziente riguardo alle vaccinazioni nell’età adulta, indicate soprattutto per le persone anziane o croniche, per proteggerle dal rischio di temibili complicanze.

La quasi totalità dei medici bresciani (96,8%) dichiara di consigliare la vaccinazione antinfluenzale agli anziani, e in particolare il 74,4% dice di consigliarla sempre a ciascun paziente, in modo sistematico.

Analogamente, il 96,1% consiglia sempre o comunque spesso l’antipneumococcica a persone con cardiopatie o broncopatie, il 92,2% il vaccino antimorbillo-parotite-rosolia (verificata la suscettibilità all’infezione), il 62,5% l’anti Herpes Zoster agli ultracinquantenni.

Di fronte al rifiuto di un paziente di sottoporsi a una vaccinazione consigliata il 72,5% dei medici insiste e cerca di convincerlo, mentre solo il 27% desiste dal tentativo.

La convinzione dei medici, infatti, è che i pazienti contrari alle vaccinazioni abbiano maturato la loro posizione basandosi soprattutto su opinioni e storie diffuse sui social network o in televisione, e non su conoscenze scientificamente provate, che il medico può trasmettere durante la visita.

I camici bianchi intervistati sono i primi a dare il buon esempio: il 67.8% dichiara di essersi vaccinato contro l’influenza nella scorsa stagione 2018/2019 (e il 57.7% lo fa sistematicamente tutti gli anni).

Questo per tre ragioni prioritarie: da un lato per la fiducia nell’efficacia preventiva della vaccinazione, dall’altro per proteggere i pazienti e per dare loro il buon esempio.

Chi invece non si vaccina è convinto di non ammalarsi, e pensa quindi che la vaccinazione non serva.

Per migliorare l’adempimento vaccinale fra il personale sanitario gli intervistati ritengono necessarie una maggiore formazione e aggiornamento, ma anche campagne di informazione specifiche attraverso media e social e una maggiore condivisione dei comportamenti fra colleghi.

Riguardo invece ai pazienti, dalla percezione dei medici e dall’esperienza quotidiana negli ambulatori si conferma una scarsa o errata conoscenza delle vaccinazioni, ancora avvolte da pregiudizi, soprattutto in alcune fasce di popolazione.

«Per aumentare la conoscenza delle vaccinazioni e sensibilizzare i più esitanti le azioni da mettere in campo, secondo i partecipanti al sondaggio, devono puntare innanzitutto a far crescere la cultura e la conoscenza specifica degli stessi medici e operatori sanitari, che vaccinandosi in prima persona possono diventare efficaci “testimonial” a favore delle immunizzazioni. A questo andrebbero abbinate campagne di stampa, Tv e sui social media», afferma il dottor Angelo Bianchetti, consigliere dell’Ordine e coordinatore del sondaggio.

Significativo anche il ruolo dell’Ordine dei Medici, che secondo l’opinione degli intervistati potrebbe incentivare una maggiore consapevolezza sociale rispetto al tema delle vaccinazioni, contribuire alla formazione dei medici e stimolare comportamenti attivi dei medici nei confronti dei pazienti.

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