Il corpo della moglie, Souad Alloumi, non è mai stato trovato. Ma le prove contro Abdelmjid El Biti – secondo i giudici – sono schiaccianti e per questo è stato condannato all’ergastolo, con 18 mesi di isolamento, per omicidio volontario aggravato, sottrazione di cadavere, atti persecutori e violenza sessuale aggravata.
A deciderlo è stata ieri la Corte d’assise presieduta da Roberto Spanò, che ha accolto la richiesta del pm Maria Cristina Bonomo.
Secondo la ricostruzione, nella notte tra il 3 e il 4 giugno dello scorso anno, El Biti si era recato in via Milano, a Brescia, e – forse al culmine di una lite – aveva ucciso la moglie, per poi caricarla in un borsone, come hanno mostrato le telecamere di un vicino bar. Quindi era ripartito in auto e aveva nascosto il corpo in un luogo mai identificato della Bassa Bresciana (l’uomo abitava a Seniga).
La coppia aveva due figli, minorenni, di cui i nonni hanno chiesto l’affidamento.