Sardine Brescia, raccolti 6mila euro per il flash mob del 25 – IL PROGRAMMA

Gli organizzatori: "Eventuali eccedenze saranno devolute ad un progetto sulle vittime del terrorismo supportato dalla Casa della Memoria di Brescia"

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La manifestazione delle Sardine in piazza Vittoria, foto Emilio Del Bono

Circa 6mila euro. E’ questa la cifra che hanno raccolto fino ad oggi i sostenitoori bresciani del movimento anti-salviniano delle Sardine per finanziare l’evento programmato per sabato 25 gennaio – dalle 18 – in piazza Vittoria, a Brescia. Un flash mob dedicato al ricordo, che ha fatto discutere soprattutto per l’adesione della Casa della memoria, finita per questo nel mirino di Lega e Forza Italia (qui la replica del movimento).

Le tematiche trattatate durante l’evento – si legge in una nota, che ancora una volta non porta nomi e cognomi nelle firme – saranno: diritti e Costituzione; multiculturalità e immigrazione; donne e lavoro; sicurezza e ambiente. Interverranno: Giovanni Dotti (docente di Sociologia della Globalizzazione all’Università Cattolica di Brescia); Elisabetta Donato (sociologa); don Fabio Corazzina; Francesca Parmigiani (Anpi); Donatella Albini (per Mediterranea Saving Humans); l’avvocato Pietro Garbarino (Libertà e Giustizia); Angelica Andretto (per Fridays For Future) e Abi Gaye (per Associazione Diritti per Tutti). Nomi che, in buona parte, sembrano far riferimento a ciò che è collocato a sinistra del Pd bresciano.

L’evento, come detto, ha costi tecnici previsti per 7.500 euro: on line, nella raccolta fondi lanciata tramite la piattaforma Eppela, ne sono stati raccolti 5.930. “Tutte le spese – promettono gli organizzatori – saranno tracciate, comprensive di Iva e rese pubbliche sulla pagina FB Sardine Brescia. Eventuali eccedenze saranno devolute ad un progetto sulle vittime del terrorismo supportato dalla Casa della Memoria di Brescia”.

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2 Commenti

  1. Si leggono nomi noti della sinistra ecologista, antagonista, ecc… Magari sbaglio, visto che non riesco a capire fino in fondo questo movimento, ma mi sembrano i classici scioperi dei ragazzi delle superiori degli ultimi trent’anni patrocinati dalla solita sinistra superstite degli anni Settanta, tipo democrazia proletaria di Mario Capanna (a proposito che fine ha fatto?)….

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