🔴 Coronavirus, sondaggio Confartigianato: imprese temono calo del 30% nei fatturati

Massetti: "La situazione è difficile e dobbiamo mettere in campo contemporaneamente responsabilità personali e misure a sostegno delle imprese e dei lavoratori"

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«Alle condizioni attuali il fatturato di marzo in calo del 30% per le Pmi lombarde, che su base annua vale il 2,6%. Presunta perdita di 5,6 miliardi di fatturato in un mese. Preoccupa e non poco lo scenario di queste settimane: telefoni che non squillano, ordini cancellati soprattutto con l’estero, fiere e convegni rimandati e il protrarsi di una situazione di grande difficoltà che non sappiamo quando finirà». Questo il sentimento diffuso delle Pmi e dell’artigianato lombardo riassunto dal presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti intervenuto a commentare i dati di Confartigianato Lombardia che hanno sondato gli effetti del coronavirus su 2.500 imprese intervistate effettuate tra giovedì 27 febbraio e domenica 1 marzo, 263 di queste bresciane. Il sondaggio evidenzia un’ampia diffusione di pesanti segnali recessivi. 8 imprese su 10 interessate dalla crisi coronavirus. Il 62,5% delle MPI lombarde rileva già nei giorni dell’intervista segnali concreti di riduzione dell’attività di impresa (il 51,3% di quelle bresciane) mentre un ulteriore 17,8% prevede di registrarli nelle prossime settimane (il 21,6% delle Pmi bresciane); nel complesso, seppur con tempi diversi, è coinvolta dalla crisi l’80,4% delle Pmi e imprese artigiane lombarde (il 73% di quelle bresciane che hanno risposto al sondaggio.

Ampio calo generalizzato del fatturato: -30% in Lombardia. Le imprese intervistate indicano che nell’ipotesi che la situazione attuale si prolunghi, il fatturato mensile dell’azienda calerebbe del 30%. flessione più accentuata rispetto al calo del -25% rilevato per tutto il Nord Italia. Sulla base di tale valore si stima un calo mensile del fatturato sulle attività economiche al netto di agricoltura, commercio e alloggio, di 5,6 miliardi di euro e si determinerebbe una riduzione del 2,6% del totale fatturato dell’intero anno.

A Brescia, tra i macro settori risulta più pesante il calo dei Servizi con il -27% e l’alimentare con il -22,9%. In Lombardia, tra i macro settori risulta più pesante il calo del fatturato per Alimentare con il -34% e i Servizi con il -30%. Approfondendo il dettaglio dei maggiori settori, si registra un maggiore calo del fatturato nel trasporto (-44,3%), moda (-35,1%), comunicazione: grafici, fotografi, ecc. (-34,0%), panetterie, pasticcerie, rosticcerie/cibi da asporto (-32,8%) e area benessere (-28,2%). È segnalato un calo del fatturato decisamente più marcato (-39%) dalle imprese – direttamente o indirettamente – interessate dalla domanda turistica.

«La situazione è difficile e dobbiamo mettere in campo contemporaneamente responsabilità personali e misure a sostegno delle imprese e dei lavoratori. Il contesto economico è chiaro a tutti ma questa situazione derivante dal Coronavirus sul nostro territorio accentua le difficoltà delle imprese. Esiste evidentemente un tema generale per individuare le misure a sostegno delle imprese e dei lavoratori, sollecitate da tutte le organizzazioni datoriali e sindacali – proroghe scadenze fiscali, contributive, amministrative e dei finanziamenti, sostegno al reddito, Fondi di Garanzia e riconoscimento danni da fermo azienda – che a livello di Governo sono già state enunciate e che devono essere indirizzate a sostenere la competitività dell’intero territorio lombardo, durante e dopo l’emergenza. Abbiano chiesto inoltre a Regione di individuare quei provvedimenti e le relative misure integrative per le specificità territoriali che potrebbero non essere presenti nelle disposizioni governative. Con questo sondaggio abbiamo voluto fare una prima fotografia dell’impatto che l’emergenza Coronavirus sta avendo sulle nostre imprese: come temevamo, già questi primi giorni stanno lasciando un forte segno sull’attività quotidiana, destinato a ripercuotersi sul fatturato mensile e, a catena, sui bilanci delle imprese. Insieme a Confartigianato nazionale, siamo in contatto costante con le istituzioni per garantire alle imprese tutti gli strumenti necessari per un ritorno ad una ‘nuova’ normalità il più rapidamente possibile: dalle misure urgenti a sostegno delle esigenze di liquidità, alle misure di sospensione degli adempimenti tributari, previdenziali e di altri pagamenti, fino agli interventi di più lungo di più lungo respiro, quali lo sblocco dei cantieri, per riportare il lavoro e l’economia della nostra Regione su un percorso di crescita e sviluppo, in particolare se l’emergenza dovesse protrarsi a lungo» ha concluso il presidente Massetti.

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