Caso Bozzoli, la procura chiede di processare il nipote Giacomo per omicidio premeditato

Il nipote è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e distruzione di cadavere. Secondo l'accusa avrebbe ucciso lo zio per questioni di denaro e poi avrebbe fatto sparire il cadavere

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Mario Bozzoli
Mario Bozzoli e la fonderia in cui è scomparso

A oltre quattro anni da quello che a tutti, fin da subito, è sembrato un tragico delitto c’è una svolta. La Procura di Brescia, infatti, ha chiesto nelle scorse ore il rinvio a giudizio di Giacomo Bozzoli, nipote di Mario Bozzoli: l’imprenditore di Marcheno scomparso in circostanze “misteriose” l’8 ottobre del 2015.

Il nipote Giacomo è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e distruzione di cadavere. Secondo l’accusa avrebbe ucciso lo zio per questioni di denaro e poi avrebbe fatto sparire il cadavere.

I magistrati, invece, hanno chiesto l’archiviazione per l’altro nipote, Alex Bozzoli, e per i due operai coinvolti nell’inchiesta, che erano accusati di aver nascosto agli investigatori quanto sapevano. Nel frattempo, però, restano da capire gli sviluppi sull’altra inchiesta collegata al caso: quella dell’operaio Giuseppe Ghiradini, morto nei boschi della Valcamonica in circostanze misteriose.

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