ElNòs rinuncia agli affitti dei negozi: “Si cresce solo insieme”

Il centro commerciale di Roncadelle (controllato dal gruppo svedese Ingka) ha deciso infatti di rinunciare agli affitti dei 132 negozi e ristoranti ospitati per tutta la durata del periodo di chiusura forzata (dal 9 marzo al 17 maggio) e - anche se non vengono diffusi dati ufficiali - parliamo di un “investimento” che vale qualche milione di euro

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Giovanni Umberto Marzini, foto ElNòs

Nel Bresciano non tutti hanno fatto lo stesso. Ma, di fronte alle difficoltà di molti a causa del Coronavirus, ELNÒS ha preso la strada più impegnativa e sul piatto ha messo una cifra importante per sostenere il territorio e le attività commerciali con cui collabora.

Il centro commerciale di Roncadelle (controllato dal gruppo svedese Ingka) ha deciso infatti di rinunciare agli affitti dei 132 negozi e ristoranti ospitati per tutta la durata del periodo di chiusura forzata (dal 9 marzo al 17 maggio) e – anche se non vengono diffusi dati ufficiali – parliamo di un “investimento” che vale qualche milione di euro.

“Quando è arrivata l’emergenza – spiega a BsNews.it il direttore Giovanni Umberto Marzini – l’azienda ha deciso da subito di fare la sua parte, venendo incontro ai tenants. Non avrebbe avuto senso chiedere i soldi dell’affitto a chi nelle ultime settimane non ha potuto lavorare e non ha guadagnato nulla. Si cresce soltanto insieme: ritengo non si potesse fare nulla di diverso”. Una decisione in linea con i princìpi del gruppo nordico, che nelle ultime settimane ha fatto donazioni importanti attraverso l’iniziativa #aiutiAMObrescia e che da sempre è particolarmente attento al legame coi territori, perché – continua Marzini – “l’attività d’impresa deve essere sostenibile e bisogna tener conto dell’ambiente che ci circonda, inteso come natura, ma anche come persone e realtà partner”. “Più sapremo fare sistema – aggiunge – prima supereremo tutti queste difficoltà”.

Sulla base di questo assunto, ELNÒS proseguirà il suo sostegno agli “inquilini” del centro fino al recupero della piena normalità, rimodulando gli affitti anche per le prossime settimane in modo di consentire ai negozi di gestire al meglio la fase del “nuovo avvio”.

Il ritorno allo status quo ante, va detto, non è ancora a vista (sta accadendo lo stesso in tutti i centri di dimensioni grandi d’Italia) e molto dipenderà da come le istituzioni sapranno gestire la ripartenza (“non si può stare in lockdown perpetuo: dobbiamo trovare il modo di ripartire e convivere in sicurezza col problema”). Ma comunque la normalità oggi a Roncadelle si avvicina a grandi passi.

Basti pensare che nell’ultima settimana l’afflusso è cresciuto del 35% rispetto alla precedente, in cui si erano registrate code dovute soprattutto alla variazione degli orari di apertura e alle misure straordinarie di sicurezza adottate dall’azienda. I “rallentamenti” in entrata oggi sono di breve durata e riguardano quasi esclusivamente l’orario di punta (in particolare l’apertura mattutina), ma soprattutto sono funzionali all’obiettivo di garantire la massima sicurezza di clienti e lavoratori. ELNÒS, infatti, è oggi uno dei pochi centri bresciani in cui viene misurata la temperatura corporea dei clienti, in tutti gli ingressi e a tutti gli orari.

ElNòs, gente a passeggio con la mascherina
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