La forza dei dirigenti scolastici sta nei legami deboli | BRESCIA VISTA DALLA PSICOLOGA

Il rientro a scuola di questo settembre 2020 non ha avuto nulla in comune con la fine dell’estate degli anni scorsi. Le scuole non sono più quelle che erano state svuotate all’inizio del lockdown, alla fine dello scorso inverno...

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Doriana Galderisi, opinionista BsNews

di Doriana Galdrisi* – Il rientro a scuola di questo settembre 2020 non ha avuto nulla in comune con la fine dell’estate degli anni scorsi. Le scuole non sono più quelle che erano state svuotate all’inizio del lockdown, alla fine dello scorso inverno. In mezzo ci sono passati geometri, imbianchini, esperti di logistica, muratori, facchini… sempre sotto l’occhio vigile dei dirigenti scolastici che di vacanze ne hanno viste ben poche.

Io sono la dottoressa Doriana Galderisi, da oltre 25 anni mi occupo di psicologia dell’età evolutiva e di psicologia scolastica. Ho deciso di inaugurare questa rubrica su bsnews.it che avrà cadenza bisettimanale parlando di scuola, il Grande Rientro che tanto ha preoccupato famiglie, studenti, professori e personale, con uno sguardo particolare a coloro che devono sovrintendere a tutto quello che accade e che saranno considerati responsabili di ogni cosa: i dirigenti scolastici. Trasformati in corsa da responsabili della formazione a gestori dell’emergenza sanitaria.

Ho raccolto numerose testimonianze e c’è in comune lo sguardo verso la propria istituzione con occhi cambiati perché “è una scuola completamente diversa, è una scuola in cui si è tornati all’essenzialità, in cui la didattica sta passando in secondo piano”. Queste sono le parole di Cristina Fontana, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Nuvolento, che continua: “se il mese di settembre è solitamente quello in cui si organizzano i progetti, in cui si pensa alla formazione, ecco tutto questo è passato in secondo piano, anzi è passato sullo sfondo perché l’aspetto di cui un dirigente scolastico si deve occupare è l’emergenza sanitaria. Non c’è spazio per altro perché è difficile poter sentirsi al sicuro, cioè è difficile pensare che non possa accadere un contagio nella nostra scuola e questo crea una forte preoccupazione, una forte ansia”. Dalla progettazione alla gestione delle insicurezze delle famiglie, insomma, in cui “si moltiplicano le telefonate dei genitori che ci chiedono cosa fare perché il figlio ha la tosse e il raffreddore, come se noi dirigenti potessimo dare delle risposte di carattere medico nella scuola che non è un ente in cui operano medici o infermieri”.

Questa esperienza, comune a molti dirigenti scolastici del bresciano dove sono diversi gli istituti frequentati da molte centinaia di alunni, sta portando al rischio di un Burnout of School Leaders, cioè che i nostri dirigenti scolastici vengano travolti da problematiche umane e professionali, in una situazione di continuo flusso di informazioni nuove e contraddittorie come i cambiamenti continui delle normative e i provvedimenti legislativi.

La domanda spontanea in questo contesto è come fa la scuola a stare in piedi, a reggersi in questo caos?

Per fortuna le istituzioni scolastiche sono costituite da Legami Deboli. Gli interlocutori tra loro sono conosciuti, si vedono tutti i giorni, ma non hanno nella propria relazione con l’altro la rigidità dei legami forti (che sono prevalentemente quelli famigliari). Siccome il livello di familiarità nei legami deboli è più basso, la flessibilità nelle relazioni e negli spostamenti tra interlocutori è maggiore. Questo permette di avere a disposizione una rete di interlocutori con cui costruire dei Ponti Relazionali, ovvero la possibilità di raccogliere dagli interlocutori delle idee e delle informazioni utili per la risoluzione di un problema. In questo momento i dirigenti scolastici ne hanno un bisogno estremo, per poter adattare la struttura di cui sono responsabili in modo rapido, efficace, meno oneroso possibile.

Come possono salvarsi i dirigenti scolastici?

Innanzitutto i dirigenti scolastici devono avere sviluppato competenze che permettano loro di mantenere la calma e l’autocontrollo. La letteratura psicologica ci viene in aiuto con i testi di Weick che sono finalizzati al “sense making”, ovvero alla costruzione del significato. In questo momento è importante dare un senso ai flussi di esperienza, capire la direzione da prendere, valutare il rapporto costi benefici, offrire dei valori condivisi a una platea eterogenea di interlocutori che va dalle famiglie agli insegnanti, dagli alunni al personale non docente. Una delle metafore usata da Weick per parlare della scuola è quella di immaginare una partita di calcio con un arbitro (il dirigente scolastico), gli allenatori (i professori), i giocatori (gli alunni) e il pubblico (i genitori). Solo che questa partita si gioca in un campo circolare, le porte dove fare goal sono ben più di due e sparse disordinatamente, ognuno entra ed esce quando vuole, il terreno è su un piano inclinato e tutti vanno dall’arbitro a dire “ho fatto goal”. Questa è una metafora dell’organizzazione scolastica perché ogni persona che vi si trova coinvolta dà alla partita un suo significato, le sue azioni hanno un significato rispetto al suo obiettivo e non è facile costruire un significato condiviso.

In tutto ciò è fondamentale aver acquisito doti di decision making, di comunicazione, di riconoscimento della corretta informazione e poterla distinguere dalle notizie fasulle che si diffondono in modi diversi nella nostra società. Un dirigente esperto come l’ex preside del Liceo Calini Gaetano Cinque ha sottolineato che “il preside debba mostrare un profilo di tranquillità e rasserenamento, evitando fagocitazioni e ansie. Serve la massima trasparenza sulle decisioni ed è importante dimostrare di essere in grado di gestire i momenti più critici”. Cinque ricorda ancora di quando nel fine settimana precedente alla riapertura dell’anno scolastico 2008-2009 è comparsa un’enorme crepa lungo tutta la facciata interna della scuola, accompagnata da altre crepe nell’ala sud, nel periodo in cui la talpa della metropolitana stava scavando la galleria. “Fu necessario agire con lucidità e trasparenza, chiamando ognuno alla propria responsabilità”, ovvero coinvolgendo subito gli esperti per capire se la stabilità dell’edificio fosse compromessa.  Doti che servono oggi più che mai perché il terremoto non è circoscritto a una parete, non riguarda un solo palazzo utilizzato da centinaia di persone: si tratta di un’emergenza generale che riguarda tutti nelle aree sanitaria, lavorativa, sociale. Anche gli esperti a cui ci si rivolge sono persone che subiscono in prima persona la situazione di emergenza.

In questo momento il livello di Engagement, di impegno e coinvolgimento, che viene richiesto ai dirigenti scolastici per raggiungere gli obiettivi comuni è altissimo. Per questo lo stress che si accumula rischia di sfociare nel burnout. E il crollo psicologico dei nostri dirigenti scolastici in questa fase così delicata sarebbe un problema sentito dall’intera comunità, per questo è da evitare in ogni modo.

Un applauso ai nostri dirigenti scolastici

In questo momento così difficile, i leader delle nostre scuole non hanno bisogno di critiche se non sono costruttive. Anzi è importante comprendere la gravosità dell’impegno che sono chiamati a portare avanti, oltre alla direzione della formazione dei futuri cittadini. Hanno bisogno quindi del nostro sostegno, incoraggiamento, e anche di un bell’applauso.

CHI E’ DORIANA GALDERISI?

Doriana Galderisi è padovana d’origine e bresciana d’adozione: lavora nel campo della psicologia da più di 27 anni con uno studio in via Foscolo, a Brescia. Esperta in: Psicologia e Psicopatologia del Comportamento Sessuale Tipico e Atipico, Psicologia Criminale Investigativa Forense, Psicologia Giuridica, Psicologia Scolastica, Psicologia dell’Età Evolutiva, Neuropsicologia. E’ inoltre autorizzata dall’ASL di Brescia per certificazioni DSA (Disturbi specifici di Apprendimento). E’ iscritta all’Albo dei CTU, all’Albo dei Periti presso il Tribunale Ordinario di Brescia e all’Albo Esperti in Sessuologia Tipica e Atipica Centro “il Ponte” Giunti-Firenze.

Ultimo aggiornamento il 24 Aprile 2024 08:15

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