🔴 Economia: il 2022 per Brescia è partito bene, ma cresce la preoccupazione | I DATI

La produzione manifatturiera conferma i risultati positivi (per l’industria +1,1% congiunturale e + 11,6% tendenziale; per l‘artigianato +1,8% congiunturale e +11,0% tendenziale), sostenuta dalla domanda interna ed estera che, tuttavia, è in rallentamento. Emergono però forti preoccupazioni: le aspettative degli imprenditori per il prossimo trimestre, in particolare artigiani, evidenziano infatti un peggioramento del clima di fiducia, con una notevole incertezza sugli sviluppi futuri

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Camera di Commercio di Brescia, foto da Camera di Commercio

“I dati di inizio 2022 evidenziano una sostanziale tenuta del sistema economico bresciano. La produzione manifatturiera conferma i risultati positivi (per l’industria +1,1% congiunturale e + 11,6% tendenziale; per l‘artigianato +1,8% congiunturale e +11,0% tendenziale), sostenuta dalla domanda interna ed estera che, tuttavia, è in rallentamento. Emergono però forti preoccupazioni: le aspettative degli imprenditori per il prossimo trimestre, in particolare artigiani, evidenziano infatti un peggioramento del clima di fiducia, con una notevole incertezza sugli sviluppi futuri. I dati relativi al fatturato delle imprese del terziario evidenziano fin d’ora alcune criticità, in particolare nel commercio al dettaglio che chiude in flessione (-5,1% congiunturale), mentre sono ancora positivi, sia pure in rallentamento, quelli relativi al settore dei servizi (+3,1% congiunturale). Si acuiscono poi le tensioni sul fronte dei prezzi in tutti i comparti”.A dirlo, in una nota, è il presidente della Camera di Commercio Roberto Saccone, che presenta così i dati relativi a un campione di quasi 800 imprese.

I DATI DELL’ANALISI DELLA CAMERA DI COMMERCIO

Industria manifatturiera – Il quadro congiunturale dell’industria manifatturiera bresciana nel primo trimestre del 2022 si conferma positivo.

La produzione industriale ha segnato una variazione positiva rispetto al quarto trimestre del 2021 (congiunturale) pari a un +1,1%, mentre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (tendenziale) segna un +11,6%, grazie a una produzione assicurata dagli ordini in crescita da alcuni trimestri.

Tale risultato è migliore della dinamica regionale dove la variazione su base annua è stata pari a un +10,7%; mentre la variazione rispetto al trimestre precedente (+1,8%) si attesta su valori leggermente inferiori.

Fanno ancora da traino alla dinamica produttiva gli ordini esteri cresciuti del 3,7% rispetto al trimestre precedente, incisiva anche la domanda interna che cresce del 2,3%, ma l’intensità della crescita per entrambe le componenti rallenta rispetto al trimestre scorso.

Il fatturato a prezzi correnti segna un incremento congiunturale dell’1,0% e del 19,1% su base tendenziale anche per effetto degli aumenti dei prezzi di vendita applicati dalle imprese.

Rimane alta l’attenzione sui prezzi per i rincari di beni energetici, delle materie prime e componenti varie. Nell’ultimo trimestre i prezzi delle materie prime sono aumentati di un ulteriore 18,7% imponendo un nuovo rialzo dei prezzi di vendita che sono cresciuti del 9,6%. Tali dinamiche testimoniano le significative pressioni sui margini a cui sono sottoposte le imprese: rispetto al primo trimestre del 2021 i prezzi delle materie prime sono aumentati mediamente del 64,4%, mentre i prezzi di vendita del 30%. Persistono difficoltà di approvvigionamento con rallentamenti e interruzioni delle catene di fornitura.

Tutti i settori nell’industria registrano un recupero consistente sul primo trimestre 2021: incrementi tendenziali sopra la media segnano la Meccanica (16,2%), e la Carta –Stampa (13,7%). Positiva ma sotto la media la dinamica dei Minerali non Metalliferi ( 9%), della Gomma-Plastica (8,9%), degli alimentari (7,8%), dei mezzi di trasporto (5,1%) e della Siderurgia (5,1%).

L’occupazione per l’industria presenta un saldo positivo (+0,7% saldo tra tasso di ingresso e uscita nel trimestre), si mantiene stabile il ricorso alla CIG la quota di aziende che dichiara di aver utilizzato ore di cassa integrazione si attesta al 5,9% e la quota sul monte ore al 1,2%.

Le aspettative delle imprese industriali bresciane per il secondo trimestre restano nel complesso positive ma, risentono del clima di incertezza generato dall’attuale conflitto in corso che si somma alle difficoltà già presenti. E’, infatti, evidente una tendenza al ribasso su tutti gli indicatori ma con intensità diversa: in leggero calo le attese sull’occupazione e sul fatturato; più significativa la flessione delle attese sulla domanda interna, estera e sulla produzione per le quali prevalgono aspettative di stabilità per circa 6 imprese su 10.

Artigianato manifatturiero

Anche il quadro congiunturale dell’artigianato manifatturiero bresciano si presenta positivo. La produzione artigiana cresce dell’1,8% rispetto al quarto trimestre del 2021 e dell’11,0% su base annua. Il risultato congiunturale bresciano è in linea col dato lombardo (+2,0%) e più marcato su base tendenziale (+9,6%).

La crescita produttiva è sostenuta dagli ordini interni che crescono, sullo stesso periodo dello scorso anno, del 10,0%. Le imprese artigiane rivolte prevalentemente al mercato interno (la quota del fatturato estero si attesta al 6,8%) segnano un rialzo degli ordini provenienti dall’estero del 5,2%.

Il fatturato a prezzi correnti cresce del 3,1% su base congiunturale e del 14,2% nel confronto con il primo trimestre del 2021 e – così come per l’industria – tale risultato resta condizionato dalle dinamiche rialziste dei prezzi dei prodotti finiti.

In nodo dei prezzi continua a essere particolarmente pesante nel comparto artigiano che segna nei primi tre mesi dell’anno una ulteriore impennata, ben più consistente rispetto all’industria, e pari al 21% rispetto all’ultimo trimestre del 2021. Aumenti che parzialmente vengono trasferiti sui prezzi di vendita che crescono del 10,6%. Nell’ultimo anno i prezzi delle materie prime sono aumentati dell’81,1% a fronte dell’aumento del 34,2% dei prezzi dei prodotti finiti.

Permangono le difficoltà di approvvigionamento dei prodotti: le giacenze delle materie prime subiscono un ulteriore peggioramento (-9,3% saldo tra giudizi di aumento e scarsità), mentre restano negative le valutazioni sulle giacenze dei prodotti finiti (- 8,5% saldo tra giudizi di aumento e scarsità).

Sul fronte settoriale il quadro dell’artigianato si presenta complessivamente positivo. In aumento sui livelli produttivi del primo trimestre del 2021 la filiera della moda (Pelli – Calzature +17,7%; Abbigliamento +17,4%; Tessile 16%). Buona la performance del Legno-Mobilio (+17,2%), dei Minerali non Metalliferi (+16%) e della Carta – Stampa (13,7%).

Il saldo occupazionale si conferma positivo ma moderato per l’artigianato (+0,4%), con ricorso alla CIG in diminuzione: l’ 1,4% delle aziende dichiara di aver utilizzato la cassa integrazione con una quota sul monte ore pari allo 0,2%.

Nonostante i risultati positivi di inizio 2022, il clima di fiducia degli artigiani per il prossimo trimestre è in peggioramento. Cali rilevanti sono attesi sul fronte del mercato interno e del fatturato. Più caute le attese sulla produzione per la quale per il 60% delle imprese intervistate prevale un orientamento alla stabilità. Stabili, anche, le aspettative sull’occupazione.

Il commercio al dettaglio

Il commercio al dettaglio è il comparto che più degli altri sta risentendo del peggioramento della congiuntura economica delineatasi dall’inizio dell’anno. Il fatturato cresce, su base tendenziale, del 7,5% mentre il confronto con il quarto trimestre dell’anno evidenzia un rallentamento: la variazione congiunturale registra, infatti, un segno negativo (-5,1%). La decelerazione congiunturale bresciana è più intensa di quella regionale (-1,1%), mentre il confronto su base annua evidenzia per la Lombardia una crescita maggiore (+9,9%).

Sul fronte settoriale il maggiore incremento, su base annua, si registra negli esercizi non alimentari (+14,7%), pressoché stabile il comparto non specializzato (+0,5%), mentre risulta in flessione la dinamica dell’alimentare.

L’aumento dei prezzi dei listini dei negozi del commercio al dettaglio, che già si era evidenziata nei trimestri precedenti, tra gennaio e marzo subisce una ulteriore accelerazione raggiungendo un incremento pari al 3,9%.

Sul fronte della valutazione delle scorte di magazzino, nel trimestre osservato, il saldo tra giudizi di aumento e scarsità torna su valori positivi (+1,3) dopo due trimestri di segni negativi.

Le indicazioni sugli ordini ai fornitori registrano un saldo tra giudizi di aumento e diminuzione positivo ma in forte rallentamento rispetto ai trimestri precedenti.

Le dinamiche congiunte di scorte e ordini potrebbero indicare il ritorno alla normalità, dopo le difficoltà di approvvigionamento che avevano caratterizzato i trimestri precedenti, oppure rappresentare un primo segnale di calo della domanda.

Relativamente all’occupazione il saldo tra ingressi e uscite resta positivo (+0,3%) ma in rallentamento.

Nonostante il rallentamento del fatturato e i fattori di rischio del periodo – dovuti all’aumento dell’inflazione che potrebbe comprimere i consumi delle famiglie – le aspettative degli imprenditori per il secondo trimestre dell’anno non sembrano evidenziare peggioramenti del clima di fiducia.

Il saldo tra ipotesi di aumento e diminuzione del fatturato è pari a +7, in linea con lo stesso periodo dello scorso anno. Positive anche le attese sugli ordini ai fornitori, mentre per l’occupazione più di otto imprese su dieci non prevedono variazioni per il prossimo trimestre.

Servizi

Il fatturato delle imprese dei servizi continua a crescere anche nei primi tre mesi del 2022: nel confronto con lo stesso trimestre del 2021 segna una aumento del 27,5%, più intenso della dinamica regionale (+20,8%). Anche la dinamica congiunturale (variazione rispetto all’ultimo trimestre del 2021) è positiva e pari a un + 2,1%, ma il ritmo è meno sostenuto rispetto alle dinamiche registrate nei trimestri precedenti.

L’aumento del fatturato resta, condizionato dall’aumento dei prezzi di vendita che già nel corso del 2021 erano cresciuti progressivamente, ma che nei primi tre mesi dell’anno registrano una forte accelerazione pari a + 4,4%.

Sul fronte settoriale le attività di alloggio e ristorazione e i servizi alla persona segnano un sensibile aumento del fatturato rispettivamente del 58,6% e del 52,0% in confronto al primo trimestre del 2021, periodo in cui le restrizioni anti- Covid erano ancora piuttosto stringenti.

In aumento, su base tendenziale, anche il fatturato dei servizi alle imprese (+10,6%) e il commercio all’ingrosso (+33,3%), comparto quest’ultimo che più degli altri segna un maggiore incremento dei prezzi di vendita. Ma l’aumento dei prezzi dei listini raggiunge tassi di crescita mai registrati anche nei servizi alle imprese e nelle attività di alloggio e ristorazione.

Il dato occupazionale riporta un saldo tra ingressi e uscite nel trimestre in calo (+5,0%). Al netto degli effetti stagionali, l’occupazione è in si conferma in aumento sul terzo trimestre (+1,5%).

Le aspettative degli imprenditori dei servizi per il secondo trimestre del 2022 si mantengono positive per fatturato e occupazione, tuttavia è ampia la quota di imprese che propende per la stabilità.

I dati presentati derivano dall’indagine congiunturale realizzata da Unioncamere Lombardia ed elaborati dal Servizio Studi della Camera di Commercio.

Il campione industria comprende imprese con più di 10 addetti, mentre i campioni artigianato, commercio e servizi comprendono imprese con più di 3 addetti.

Nel primo trimestre 2022 per l’indagine congiunturale sono state realizzate 794 interviste, così distribuite per settore:

Tab. 1. Campione indagine congiunturale 1 Trimestre 2022

Provincia di Brescia

Comparto Campione
INDUSTRIA 239
ARTIGIANATO 216
COMMERCIO 152
SERVIZI 187
TOTALE 794

Il campione industria comprende aziende con più di 10 addetti, mentre il campione


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Ultimo aggiornamento il 6 Marzo 2024 16:25

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