Continuano le indagini sulla maxirissa scoppiata sul Garda, in seguito a un raduno convocato via TikTok a cui hanno preso parte centinaia di giovani africani provenienti da tutto il Nord Italia. Ma anche sulle molestie sessuali denunciate da cinque ragazzine che sono incappate nel branco mentre si trovavano su un treno di ritorno da Gardaland.
Per le violenze di Castelnuovo e Peschiera l’ipotesi di reato è quella di rissa aggravata, danneggiamenti e rapina. Mentre per quanto avvenuto sul treno – le vittime potrebbero essere molte più di quante hanno denunciato – si sta indagando per violenza sessuale, ma non è escluso che possa anche essere aggiunta l’aggravante dell’odio razziale. In entrambi i casi la procura di Verona sta agendo contro ignoti, ma se per la rissa qualcuno è già stato identificato più complicato sarà individuare con certezza gli aggressori del treno, dove non c’erano telecamere.
In attesa di trovare i colpevoli (tra le persone identificate ci sarebbero anche una trentina di giovani residenti nel Bresciano) il caso è già politico. Viviana Beccalossi ha chiesto che la Lombardia si costituisca parte civile in un eventuale processo. La Lega ha invocato l’approvazione della proposta di legge che ha presentato. Mentre i sindaci gardesani della sponda veronese parteciperanno domani a un vertice con la prefettura sul tema della sicurezza. E nel frattempo non sono mancate le polemiche a distanza fra i sindaci di Peschiera e Castelnuovo per la gestione della spiaggia teatro della rissa.
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