Si allunga la lista delle persone indagate nell’ambito dell’indagine relativa alle dimissioni di Giovanni Francesco Acri, consigliere comunale di Fratelli d’Italia che – secondo l’impianto accusatorio, ovviamente ancora da dimostrare – nel giugno del 2021 avrebbe presentato le dimissioni da consigliere comunale in cambio dell’assunzione del figlio come assistente dell’europarlamentare Carlo Fidanza, aprendo così le porte della Loggia a Giangiacomo Calovini.
Una vicenda che sarebbe iniziata con un esposto anonimo in procura e che ora vedrebbe indagati Fidanza (con l’accusa di corruzione), Acri e Calovini. Anche quest’ultimo sarebbe stato oggetto di una perquisizione, insieme ad altre persone non indagate: una segretaria di Fidanza, Giuseppe Romele (vicecoordinatore lombardo del partito), un rappresentante della sezione giovanile di Fdi e un commercialista.
Stando all’accusa, sarebbe stato Fidanza a promuovere il presunto accordo che portò all’ingresso di Calovini in consiglio. Nei cellulari sarebbero emersi scambi incrociati tra i soggetti coinvolti. Calovini, come Acri in precedenza, si è detto pronto a chiarire ogni punto della vicenda.