Legambiente del Basso Sebino e un gruppo di cittadini residenti a Sulzano – assistiti dall’avvocato Emanuela Beacco del foro di Monza – hanno depositato nei giorni scorsi un ricorso al Tar contro la costruzione del “parcheggio interrato a servizio del lago” di Sulzano. Il progetto, si legge nel lungo ricorso di 34 pagine, – finanziato con contributo regionale e comunale – “prevede la realizzazione di un parcheggio distribuito su due piani, ognuno di circa 1700 mq con un’area di scavo lunga circa 100 m, larga circa 18 m, per una profondità di circa 7 m.”
A evidenziarlo è una nota di Dario Balotta, presidente del Circolo Legambiente basso Sebino. Secondo i ricorrenti, l’iter di approvazione del progetto, iniziato con lo studio di fattibilità e conclusosi lo scorso maggio, si è snodato lungo quattro conferenze dei servizi “nelle quali gli enti intervenuti hanno dimostrato numerose perplessità in ordine al pericolo che l’opera possa pregiudicare la tutela della risorsa idrica”. Si legge nel ricorso: “l’area individuata per la realizzazione dell’autorimessa interrata è situata nelle vicinanze di un pozzo ad uso idropotabile, all’interno della fascia di rispetto dei 200 metri dalla testa del pozzo”. Inoltre per i firmatari del ricorso “la ‘Valutazione idrogeologica finalizzata alla verifica dell’andamento della falda captata dal pozzo comunale di Sulzano’, non ha risolto i dubbi di tutela delle acque”. Acque Bresciane infatti, da un lato, metteva in luce “l’elevata vulnerabilità dell’acquifero captato per la specifica conformazione stratigrafica e del contesto urbano.”
Secondo i ricorrenti, insomma, “l’opera non rispetta la disciplina delle aree di salvaguardia delle acque sotterranee destinate al consumo umano e viola la Direttiva del Parlamento europeo in materia di acque”.