“Grazie alle pressioni dei medici e alle interrogazioni del Partito Democratico il Governo è tornato indietro e ha prorogato l’utilizzo della ricetta dematerializzata almeno per un anno”. Lo dichiara il deputato PD Gianni Girelli, che nei giorni scorsi aveva presentato un’interrogazione a risposta in Commissione proprio sul tema della proroga delle ricette inviate via mail o cellulare ai pazienti: provvedimento che rischiava di scadere il 31 dicembre.
“Per la prescrizione di farmaci non a carico del Servizio Sanitario Nazionale – si legge nella nota di Girelli – un decreto del 2020 aveva previsto che il medico potesse procedere alla generazione in formato elettronico delle ricette. Ma questa norma, che era temporanea, non si sapeva se sarebbe stata rinnovata perché il Ministro non aveva dato indicazioni in tal senso E’ evidente che non prorogare la possibilità di emettere la ricetta dematerializzata sarebbe stato un errore enorme, un passo indietro nella semplificazione burocratica. Ma anche un danno per tutti, medici e cittadini, soprattutto i più fragili, a partire da quelli affetti da malattie croniche. Evidentemente la destra aveva sottovalutato quanto le ricette dematerializzate fossero state essenziali durante la pandemia. Grazie a questo strumento infatti si erano semplificate le procedure”.
“La sanità digitale, in generale, e nel suo piccolo anche la ricetta dematerializzata – conclude il deputato dem – è un enorme beneficio soprattutto in contesti, come le aree interne, in cui la distanza dallo studio del medico, o le condizioni difficili che talvolta sussistono per raggiungerlo, costringerebbero ad esempio le persone anziane a chiedere aiuto ad un familiare”.