Il carcere di Canton Mombello, a Brescia,. ancora teatro di disordini e violenza. Nella serata di ieri, infatti, alcuni agenti della Polizia Penitenziaria – nel tentativo di ritirare un miscuglio alcoolico – sono stati aggrediti da un detenuto. A darne notizia è una nota della Funzione pubblica Cgil Lombardia.
I poliziotti – secondo quanto si apprende – sono stati ripetutamente colpiti dal detenuto con un bastone e con una pentola. Ma l’uomo avrebbe scagliato contro di loro anche un fornellino acceso. Anche gli agenti arrivati in supporto dei colleghi sono stati presi a bastonate e minacciati di morte.
I poliziotti hanno dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso riportando diversi giorni di prognosi per varie conduzioni agli arti superiori, alla testa e in altre parti del corpo.
“Una situazione ormai non più sopportabile e sostenibile – dichiara Calogero Lo Presti, coordinatore Regionale della Fp Cgil Polizia Penitenziaria – il personale è letteralmente stufo ed esausto di subire ogni forma di violenza sia verbale che fisica. L’Amministrazione Penitenziaria deve intraprendere urgenti provvedimenti, sia da un punto di vista penale, disciplinare e di allontanamento immediato dal contesto carcerario bresciano, nei confronti del detenuto riottoso L’incolumità fisica del personale di Polizia, ogni giorno è messo a dura prova a causa della presenza di soggetti detenuti pericolosissimi, psichiatrici, tossicodipendenti, famacofiliaci, non avvezzi al rispetto delle regole e al rispetto di quei servitori dello Stato che in quella struttura rappresentano la Legge. Le gravi carenze del sistema penitenziario nonché la gestione dei detenuti non possono e non devono avere ricadute negative sulle donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria ormai parte soccombente all’interno delle carceri italiane. E’ ora che l’Amministrazione – conclude il sindacalista – faccia la sua parte tutelando i poliziotti come anche il Governo mantenga le promesse fatte in campagna elettorale affinché non rimangano pure illusioni per gli appartenenti al Corpo della Polizia Penitenziaria”.