Sono passati due anni dal drammatico incidente che il 19 giugno 2021 spezzò per sempre le giovani vite di Greta Negrotti e Umberto Garzarella, uccisi da un motoscafo Riva sul quale si trovavano i turisti tedeschi Patrick Kassen e Cristian Teismann.
Ma alla fine un primo risultato è arrivato. Il Senato, infatti, ieri ha pronunciato il primo Sì al disegno di legge sull’introduzione dei reati di omicidio nautico e lesioni personali nautiche, una proposta nata sulla scia di una petizione lanciata online subito dopo la morte dei due ragazzi gardesani e che era stata condivisa anche da alcuni politici tra cui il leader del Carroccio Matteo Salvini.
Il disegno di legge – licenziato mercoledì 15 febbraio dalla Commissione Giustizia – di fatto equipara l’omicidio nautico all’omicidio stradale così da tutelare le vittime: una richiesta, questa, che era stata sostenuta anche dai genitori di Greta Nedrotti, i quali avevano inviato una lettera alle istituzioni chiedendo a gran voce l’approvazione della legge.
“L’approvazione pressoché unanime del Senato sul testo che introduce il reato di omicidio nautico e quello di lesioni personali nautiche – ha commentato il senatore leghista Stefano Borghesi – è un segnale importante che va nella direzione giusta. Il nostro pensiero va anche stavolta a Greta e Umberto, vittime di un tragico incidente nautico che ha sconvolto noi bresciani e tutto il Paese, nella speranza che non si ripetano più simili episodi. Dopo l’interruzione dell’iter a causa della prematura fine della legislatura, era doveroso proseguire in questo percorso soprattutto nei confronti dei familiari di chi si è trovato a vivere drammi come questo. Già nella scorsa legislatura avevamo presentato un provvedimento in questa direzione, con l’obiettivo di colmare il vuoto legislativo sul tema. Siamo contenti che il lavoro sia proseguito fino all’approvazione di oggi e attendiamo fiduciosi il via libera definitivo del Parlamento”.