Più Europa Brescia ha scelto due donne, giovani, per le cariche di coordinatore bresciano e tesoriere. All’unanimità, per il ruolo più importante, è stata elettala bagnolese Cristina Bagnoli, impiegata nel settore biomedicale e già candidata per Più Europa alle scorse elezioni europee.
“Una recentissima analisi del centro studi Tagliacarne – dichiara in una nota – ci mostra che Brescia si posiziona al 41° posto in Italia per redditi da lavoro dipendente. Per rendere Brescia e la nostra provincia un territorio più europeo è necessario creare opportunità più incentivanti che contribuiscano a trattenere i nostri talenti e attirarne di nuovi. E in parallelo, offrire servizi sempre più avanzati e alla portata di tutti, soprattutto per i giovani e le giovani coppie: penso all’interconnessione dei trasporti, migliorabile in certe zone della città e della provincia, ma anche all’accessibilità degli asili nido. Un territorio, una città più europea richiede anche un’attenzione alla qualità del vivere, dell’ambiente e del lavoro: questi temi saranno centrali in vista delle prossime amministrative, ma anche per il nostro congresso nazionale, in cui auspico di vedere trattati, accanto ai temi fondanti di diritti civili e libertà, anche le necessità sociali”.
A fianco di Cristina Bagnoli, è stata eletta Tesoriera all’unanimità Federica Oneda, giovane radicale bresciana, tra i membri fondatori del gruppo Più Europa Brescia. “La situazione politica attuale – ha commentato – è contrassegnata da un governo di forze che sono da sempre nemiche della democrazia liberale. Sovranismo e proibizionismo hanno creato troppi danni al nostro Paese e continuano a crearne. Oggi l’Italia ha bisogno di un progetto di emancipazione e libertà nuovo, fondato sull’integrazione europea, sulla diffusione dell’approccio scientifico e laico ai fenomeni e sulle libertà e i diritti individuali. Vogliamo portare avanti questo progetto proprio da qui, dalla nostra città: la prima grande sfida sarà quella del rafforzamento dei diritti di democrazia, di inclusione e di partecipazione, di tornare a dare capacità di attrazione al patto democratico nelle nostre comunità che oggi vivono una crisi profonda di legittimazione e partecipazione, con periferie sociali lontane dalla politica, deluse dalla democrazia.”