Settantatre pagine da leggere d’un fiato. Trascorrendo mezza giornata in piacevole compagnia. E’ un “debutto” di tutto rispetto quello di Massimo Tedeschi, che – dopo migliaia di articoli siglati tra BresciaOggi e Corsera, oltre ad alcune opere dedicate alla storia locale – ha deciso di cimentarsi con un genere per lui nuovo. E si è lanciato nella scrittura di Carta Rossa, pubblicato lo scorso marzo dalla casa editrice De Ferrari di Genova.
Il racconto prende le mosse da un misterioso omicidio sul Lago di Garda, ai tempi del Ventennio. Un giallo in piena regola, con qualche accenno erotico, su cui indaga il commissario Sartori e che lambisce perfino le vesti del celeberrimo inquilino del Vittoriale, ritratto allora nelle ultime fasi della vita. Un’opera con una splendida cornice gardesana e con una solida documentazione storica, in cui si inseriscono le vicende politiche del Fascismo: gli ambigui rapporti tra Duce e D’Annunzio, il macchiettismo di alcuni gerarchi, così come l’Italia gattopardesca in cui gli alti gerarchi dello Stato si adeguano allo status quo politico in attesa che tutto cambi.
Il libro, in vendita al prezzo 9,90 euro, tiene il lettore sulle spine per diverse pagine, in attesa che l’autore disveli il colpevole. Anche se il vero finale del libro è di sapore storico. (a.t.)