Le indagini sono chiuse e ora i giudici dovranno decidere se mandarla a processo. Con accuse pesanti. E’ infatti accusata di calunnia e simulazione di reato l’89enne di Castel Covati che aveva denunciato di essere stata violentata dal vicino di casa, un 32enne rumeno.
Un fatto gravissimo, che aveva suscitato grande clamore mediatico e che era costato all’uomo anche diversi giorni di carcere, con tanto di richieste di castrazione di alcuni politici bresciani di Lega e An. Salvo poi scoprire – grazie alle indagini dei carabinieri – che le accuse erano completamente false: nessuno si era introdotto nella sua abitazione di notte e nessuno aveva abusato di lei. Anzi: le tracce organiche – secondo quanto emerso dalle analisi tecniche – erano di un altro vicino di casa, un 70enne con cui la donna intratteneva lecitamente una relazione (anche lui indagato).
E’ soprattutto grazie a quest’ultima prova che il rumeno è uscito dal carcere dopo 39 giorni, dopo aver perso il lavoro ed essere stato costretto a tornare in patria. L’11 settembre la Corte d’appello di Brescia si pronuncerà sulla sua richiesta di ingiusta detenzione. Ma nel frattempo – riferisce Bresciaoggi – la donna e il vicino amante avranno 20 giorni di tempo per fornire la loro versione dei fatti, poi il giudice deciderà se mandarli a processo.