Forum Foreste Urbane, presente anche il Comune di Brescia

“La nostra città”, ha spiegato il sindaco, “nonostante venga tradizionalmente definita industriale, dispone di un notevole patrimonio di verde pubblico, pari a circa 4,76 milioni di metri quadrati.

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Il Comune al Forum sulle Foreste Urbane - foto da ufficio stampa
Il Comune al Forum sulle Foreste Urbane - foto da ufficio stampa

Dal 28 novembre al 1 dicembre 2018 la città di Mantova ospita il 1st World Forum on Urban Forests, il primo Forum Mondiale sulle Foreste Urbane promosso dalla Fao (Food and Agriculture Organization of the United Nations).

La città di Brescia, rappresentata dal sindaco Emilio Del Bono e dall’assessore all’Ambiente Miriam Cominelli, è stata invitata a partecipare alla seconda giornata di lavori, dedicata al presente, in quanto esempio positivo nella gestione e nella valorizzazione del verde pubblico.

Cosa stanno facendo oggi le nostre città per ampliare le foreste urbane e gli spazi verdi? Questa la domanda posta, alla quale Del Bono ha risposto con un intervento dal titolo “Le foreste urbane nella strategia nazionale del verde urbano, l’esperienza di Brescia”.

“La nostra città”, ha spiegato il sindaco, “nonostante venga tradizionalmente definita industriale, dispone di un notevole patrimonio di verde pubblico, pari a circa 4,76 milioni di metri quadrati. In città ci sono 3.200.000 mq di parchi e giardini; 260.000 mq di aree verdi scolastiche; 333.000 mq di verde cimiteriale; 460.000 mq di cave rinaturalizzate; 90.000 mq di boschi; 125.681 alberi (rapporto di 64 alberi per 100 abitanti)”.

E ancora: “Per quanto riguarda il bilancio arboreo 2013-2018 (legge 10-2013), sono state messa a dimora 11.779 piante su suolo pubblico a fronte di 7.747 nuovi nati, con un rapporto dell’1,52, che diventa del 2,25 se si aggiungono i 5.644 alberi piantati su aree private in accordo con il Comune”.

Insomma, Brescia è già impegnata su molte attività previste dalla Strategia nazionale del Verde Urbano: bilancio arboreo, piantumazioni estensive, riqualificazione di siti inquinati con opere a verde, coinvolgimento dei cittadini, ma c’è ancora da fare.

“Abbiamo”, ha continuato il sindaco, “una rete ecologica cittadina fondata su foreste urbane e periurbane che si diffondono a partire dalle aree protette lungo tre direttrici principali. Lavoriamo per ridurre le superficie asfaltate in città e il consumo di suolo (-70%), per passare dai parchi urbani ai parchi territoriali, per riconvertire le aree industriali come il Sito Caffaro e adottare le foreste urbane come riferimento strutturale e funzionale del verde urbano”.

Il Parco delle Cave (direttrice sud-est) è un percorso di rinaturalizzazione di un ambiente degradato, che fa segnare un più 1.140.000 mq di verde già acquisiti e 285.000 mq da acquisire. Il Parco delle Colline (direttrici nord-est e nord-ovest) è un nucleo di biodiversità che avvolge la porzione settentrionale della città e un percorso educativo rivolto a tutti i cittadini per la conoscenza e la valorizzazione del capitale naturale della città, come boschi a vocazione vetusta, habitat di importanza comunitaria etc. La Maddalena e il Cidneo (direttrice nord-est) fanno parte del Parco Locale di interesse sovracomunale delle Colline di Brescia (44.000.000 mq) e sono di fatto un bosco che entra in città.

“Ora”, ha aggiunto il sindaco, “è necessario potenziare la fascia del Mella e creare foreste urbane resilienti ed eterogenee per la salute e il benessere dei cittadini, a partire dal Sin Brescia-Caffaro. L’obiettivo a medio termine”, ha concluso, “è passare dalle foreste urbane a una cintura verde periurbana”.

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