Non ci fu riduzione in schiavitù. E’ stata parzialmente riformata, in appello, la sentenza di condanna nei confronti di tre cittadini serbi (i genitori e il figlio) che erano stati condannati dal tribunale di Brescia per aver costretto una ragazzina di 13 anni al matrimonio. Tutti gli imputati sono stati assolti dal reato di riduzione in schiavitù e condannati per la violenza sessuale presunta. In primo grado i genitori vennero condannati, con rito abbreviato, a sei anni, il figlio a 5 anni e 4 mesi. Oggi la condanna del marito è stata ridotta a un anno, nove mesi e dieci giorni Per i genitori, invece, la condanna è passata a due anni e quattro mesi.
Nell’estate del 2008 la squadra mobile della Questura di Brescia scoprì che una bambina di 13 anni aveva partorito una figlia all’Ospedale Civile di Brescia. Le indagini portarono all’arresto del padre della neonata, un giovane di 20 anni, che aveva sposato la minorenne con rito rom, e successivamente dei genitori del ragazzo.
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